ControVerso... Chi siamo?

"ControVerso - seminario permanente di sociologia della letteratura" inizia il suo viaggio domani pomeriggio, dopo i seminari su "Letteratura liquida" in aula IV dello scorso autunno e due riunioni preparatorie a fine gennaio e a fine febbraio. Non possiamo prevedere quanto saremo costanti in questo impegno, né quale sarà la qualità del lavoro che svolgeremo insieme e la sua incidenza nelle nostre vite. Possiamo però ragionevolmente scommettere che sarà valsa la pena tentare di darci un tempo e uno spazio "supplementari" rispetto ai corsi universitari, in cui provare a ragionare, a condividere letture "fuori linea", a incontrare persone non necessariamente legate ai nostri studi, ma comunque prossime a noi per passioni culturali e civili. Vorremmo riunirci di volta in volta in luoghi diversi della città, ma potrà anche darsi che a un certo punto ci affezioneremo a un luogo più comodo di altri; vorremmo incrociare la lettura (che è la nostra attitudine prevalente) con altre forme di fruizione estetica, per scoprire la ricchezza a volte insospettabile della creatività che ci circonda; vorremmo scoprire che non è detto che si debba "morire di mercato" e che possiamo invece "vivere di conoscenza ed emozione"; vorremmo incontrarci a cadenze regolari e avere tutti occasione di esporre il nostro pensiero; vorremmo che certi gap generazionali si riducessero, con un più proficuo scambio bidirezionale di esperienze e gusti; vorremmo riuscire a contrapporre a una dilagante e (pare) inarrestabile virtualizzazione della socialità una prossimità reale fra le persone e fra le persone e gli spazi. E vorremmo che a un certo punto tutti questi verbi al condizionale diventassero un rassicurante indicativo passato: l'abbiamo fatto. Vedremo, cari ragazzi. Per ora nessun proclama impegnativo, sussurriamoci questo augurio con speranza, ma anche con indulgenza per le nostre debolezze. Posso solo aggiungere che aver scelto "incroci" (una rivista militante di scrittura creativa, ricerca scientifica e dialogo contaminativo) come suggestione semestrale dovrebbe essere di buon auspicio: avevo 29 anni quando nel 1999 fui chiamato a partecipare alla sua fondazione e non avrei scommesso sulla durata, sulla puntualità delle sue uscite, sulla qualità delle collaborazioni e sul riconoscimento anche accademico (che non abbiamo mai cercato, ma che ci è arrivato in modo inaspettato e, certamente, meritato). Il trucco per ottenere risultati al di là delle aspettative credo che stia nel sano realismo di chi si propone di fare solo cose che sa che le sue spalle possano sopportare; e invitando gli altri a fare lo stesso si ottiene un effetto moltiplicatore. Perché, come scrisse Sallustio nel "Bellum Iugurthinum" (10, 6), CONCORDIA PARVAE RES CRESCUNT, DISCORDIA MAXIMAE DILABUNTUR. P.S. Incredibilmente trovai incisa questa frase sul portale di una rovina in un'isola croata, dove stavo trascorrendo una vacanza ad agosto 2015: appena arrivato sull'isola avevo avuto la notifica di un mancato finanziamento per il grosso festival dantesco che stavo organizzando da sette mesi e, disperato, stavo per cancellare tutto a soli due mesi dall'inaugurazione. Ma poi trovai quell'iscrizione, mi parve un segno e decisi di andare avanti. Fu una gran fatica, ma il miracolo è accaduto: "Dante, l'immaginario" fu il più lungo festival realizzato a Bari, oltre 30 giorni di eventi quotidiani, fra letteratura e cinema, musica e teatro, scultura e pittura, ricerca accademica e progetti scolastici... -Daniele Maria Pegorari


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